Diritti umani

La Siria come priorità per l’Alto Commissario ONU per i diritti umani

Written by elisabetta

Il 27 Maggio l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ms Navi Pillay, ha inaugurato i lavori della 23° sessione del Consiglio dei Diritti Umani esprimendo il proprio sconcerto per le brutali violazioni di diritti umani attualmente in atto in Siria, esortando fortemente la comunità internazionale ad agire in fretta per arginare le violenze e giungere ad una soluzione immediata e definitiva del conflitto. Ella ha definito la questione siriana come un “affronto intollerabile alla coscienza umana”. Condannando aspramente le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate sia dalle forze governative che dalle forze di opposizione, l’Alto Commissario ha affermato che la Comunità Internazionale “non può e non deve continuare ad ignorare le suppliche di aiuto” che si levano dal popolo siriano. “Ho paura che noi, come comunità internazionale stiamo fallendo nell’adempimento dei nostri obblighi fondamentali nei confronti delle vittime”. Ms Pillay si è rivolta agli Stati, esortandoli affinché si adoperino per la cessazione di questo disastro umanitario, anche se, ha affermato, “a volte sembra che si possa fare ben poco se non levare un grido di dolore nell’oscurità e contare i morti”.

L’Alto Commissario, nell’affrontare le attuali diverse importanti questioni relative alla tutela dei diritti umani, ha inoltre focalizzato l’attenzione sull’attuale crisi economica che sta coinvolgendo quegli Stati, una volta economicamente forti e privilegiati, che hanno da sempre fatto propria la causa dei diritti umani nel mondo come gli Stati europei. Tale crisi, ha affermato, minaccia il rispetto di un’ampia gamma di diritti umani quali: l’accesso ad un lavoro degno e regolare, il diritto alla salute, l’accesso al cibo, alla casa e all’acqua. Dal 2008, più di 114 milioni di persone sono finite al di sotto della soglia della povertà e 64 milioni di posti di lavoro sono stati persi.

Le ineguaglianze sono cresciute minando il tessuto della società e gli effetti devastanti della crisi non hanno affatto colpito i responsabili di quest’ultima, ma le fasce più vulnerabili della popolazione mondiale: i poveri, i lavoratori precari con stipendi miseri, gli emarginati, i disabili, i malati, i migranti ed i rifugiati. Ms. Pillay ha inoltre denunciato che in Europa si nota, come conseguenza della crisi, un aumento dei casi di incitamento alla xenofobia, che mira ad identificare negli stranieri dei capri espiatori contro la crisi economica. Nonostante tali società siano dotate di istituzioni democratiche stabili, esse stanno regredendo nell’ingiustizia del razzismo e della discriminazione, demonizzando le minoranze ed i migranti.
E’ scioccante, ha insistito, osservare come uomini e coalizioni di Governo, cosi come i partiti di opposizione, integrino tali elementi nelle loro politiche.

Veronica Rossi, Ufficio Diritti Umani IIMA

Qui di seguito il discorso integrale pronunciato dall’Alto Commissario

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