Volontariato

Bologna: incontro di formazione volontari partenti

E TU DI CHE COLORE SOGNI?
Sabato e Domenica scorsi, 22 e 23 febbraio, l’Istituto Maria Ausiliatrice di Bologna si è trasformato in un laboratorio di Sogni. È il VIDES Internazionale che crea e che cresce. Ventiquattro nuovi volontari, Suor Metka, Suor Magda e Suor Silvia, Elisabetta, i volontari già tornati dall’esperienza sul campo, pronti a regalarci la loro testimonianza. Suor Leonor e Suor MariaGrazia, assi portanti e collante di questo bel gruppo di muratori, per costruire Futuro.
Un appuntamento che si è inserito in un percorso formativo iniziato con un incontro nel novembre scorso e proseguito con la compilazione delle schede per la formazione a distanza. È un cammino, individuale ma anche di gruppo, che continuerà con il prossimo incontro a maggio, quello che precederà la partenza e che definirà i contorni dell’esperienza di ciascuno dei volontari.  Quella stanza è una pentola che bolle e il carisma salesiano lo senti in ogni abbraccio, lo respiri in ogni emozione. E sai di essere a Casa, grazie soprattutto alla bellissima accoglienza delle suore della Comunità di Bologna, che con dedizione, hanno speso il loro tempo per noi.
Il secondo incontro di formazione dei prossimi volontari che partiranno inizia con l’inno che il Vides ha scelto come missione: è Buongiorno a te! di Pavarotti, che con voce tonante ci incita a non adattarci ad alcuna routine, nessun giorno uguale all’altro. Tutto dipende da noi. Una chiamata a innescare entusiasmo, a “buttare il cuore oltre l’ostacolo”, suggerisce Antonella, sulla scia di tutte le mani e i cuori che con dedizione e sacrificio, con lavoro e impegno hanno forgiato nel tempo quello che il VIDES è oggi.
Suor Leonor, con quella sua fermezza e con voce dolcissima di chi ha scelto di dedicare la sua vita ai giovani, accarezza la nostra voglia di esserci, ma con saggezza ci mette in guardia sulle difficoltà da affrontare, ricordandoci di farlo sempre con Dignità e Rispetto, alla luce di cinque parole d’ordine: Osservare, Ascoltare, Discernere, Decidere, Agire.
Colpisce come una stessa proposta sia accolta da giovani di tutto il mondo ed è questo il significato di quell’ “internazionale”: volontari VIDES da Colombia, Chile, Belgio, Polonia, Filippine, coreani, indiani, haitiani, vietnamiti, buddisti, musulmani, cristiani, induisti. Nessuna barriera, nessuna differenza. Un unico Amore, da 42 paesi.  Possiamo cambiare il mondo se lasciamo che l’altro che andiamo a scoprire cambi il nostro. Allora sì che scoppia la voglia di esserci, di fare la differenza, perché è così che la vita prende valore, perché ti realizzi nella misura in cui ti doni all’altro, è lì che diventi te stesso. Ed ecco che si allargano gli orizzonti, che cambiano le prospettive, che s’invertono le priorità. Arriviamo da strade diverse, scegliamo di essere il sale della Terra, lievito che moltiplica il dono. Liberamente e in gratuità.
Due giornate all’insegna della scoperta del VIDES Internazionale e dei suoi valori, del suo approccio educativo non convenzionale, anche attraverso “The first grader”, il film del sabato sera, inserito perfettamente nel percorso di formazione: un uomo anziano che lotta per il suo diritto all’istruzione, un meraviglioso esempio del potere dei diritti umani e dell’importanza dell’educazione come strumento di riscatto sociale. Educare è un’arte, è la promozione di tutte le risorse di ciascuno, per tirarne fuori tutte le potenzialità, per l’avvio ad una cittadinanza attiva e responsabile.
Suor MariaGrazia ci fa scoprire il volontariato VIDES Internazionale come strumento per la difesa e la promozione dei Diritti Umani. È lei che l’ha ideato e fortemente voluto, lei che l’ha fondato, lei che ha iniziato tutto. Ci racconta dell’esperienza di IIMA e VIDES Internazionale alle Nazioni Unite e dell’importanza del riconoscere l’uguaglianza degli uomini nel loro diritto a essere uomini.  Ci parla del Side-Event che IIMA e VIDES Internazionale stanno organizzando e che avrà luogo durante la prossima sessione del Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra sull’Empowerment dei Giovani, perché è fondamentale che sia riconosciuto il loro ruolo nella società in cui vivono, che la loro voce sia ascoltata, che responsabilità sia loro affidata. Perché è questo che significa generare Futuro.
Poi arriva il momento della terapia della Motivazione, una tavolozza di colori.
Armonia ed equilibrio, la ricchezza dell’immaginazione. È l’Azzurro di Daniele, che ci racconta della sua Thailandia, con gli occhi che parlano: “io che facevo il barista,  mi sono ritrovato lì, con circa mille bambini ad accogliermi.  Dopo un’esperienza così, la tua vita cambia e niente sarà più come prima”, dice con timida dolcezza, nella semplicità di un confronto.
Il Viola di Roberta, mentre parla della sua sensazione di essersi sentita nel posto giusto, al momento giusto e con le persone giuste, nelle Filippine, dove ha dato il suo contributo in un progetto per bambine che hanno subito violenza, nel centro dove le suore salesiane le accolgono. Le mani di Nyman che accarezzano il pianoforte, di sottofondo.
Paolo è un medico, specializzato in anestesia e rianimazione. Le sue parole si tingono di Verde mentre racconta della sua esperienza con le popolazioni indigene del Messico: “Mi ha “costretto” a rivedere i miei punti di vista, ho sperimentato un’altra maniera, più vera e genuina, di inquadrare l’esistenza. Un diverso approccio alla vita.” Paolo tornerà lì anche questa estate: “Partire è un riprogrammarsi secondo valori più veri”, ci confida.
Il Giallo è quello dell’entusiasmo di Elena, Maria Chiara e Lucrezia, che ci raccontano della loro esperienza in una casa famiglia in Messico e poi di quell’opportunità speciale di un campo di sviluppo in Chiapas. Sprizzano fervore, impeto. È smania di vivere, vivere bene.
Il Benin di Donatella è Rosa, d’Amore e dedizione. La sua voce quasi trema nel ridisegnare ricordi ed emozioni. Ci dice che le suore lì hanno organizzato laboratori di pasticceria, saponeria, panifici, come mezzo di riscatto dei bambini vittime di tratta.
La ginnastica che Lamberto fa con i ragazzini in Mozambico è Blu, della Fiducia e dell’Amicizia: “Lo sport unisce e sopperisce al problema della lingua. E tutto diventa comunicazione e continua scoperta”.
E poi arriva il Rosso dirompente, quello di Francesco e della sua passione d’Africa: “Sono andato nella Repubblica Democratica del Congo nel 2008 e ogni volta che racconto l’esperienza e come riviverla ancora”.
Pennellate di vita. Nuvole parlanti e orizzonti che si aprono. Grazie, ragazzi, per aver gettato carburante di gioia sul fuoco del nostro entusiasmo!
Due giorni di montagne russe del cuore, di entusiasmo travolgente e contagioso Abbiamo raccolto Storie, abbiamo regalato Speranza, abbiamo ricevuto Ricchezza.
È tutto un puzzle fatto di progetti, di flessibilità e apertura mentale, di ricerca di nuovi punti di vista. È fatto di donarsi, accogliersi e riceversi. Per scoprire la vera Meraviglia, quella che resta impressa nel cuore di chi l’ha vissuta. Nello zaino, insieme al sacco a pelo, riportiamo a casa idee più chiare, motivazione più ricca, responsabilità e bellezza, interrogativi e nuove consapevolezze.
Tutti alla ricerca di un’esperienza forte che ci rivoluzioni la vita. Spinti dalla voglia di metterci in gioco, con audacia. Sì, perché serve anche il coraggio di rischiare, alla ricerca di una felicità piccola e intensa, quotidiana e fatta di sacrificio. Ma che è tua, soltanto tua.
Sei lì, in silenzio, e il tuo dito si posa sulla mappa del mondo per ricordati dove sei, o per scegliere dove andare. La verità è che ogni viaggio è un ritorno a se stessi.
Siamo stati chitarra e corde che vibrano. Siamo stati Fuoco vivo. Siamo stati acqua che scorre, vento che soffia. Siamo stati cuore che batte.  Tutti alla corte di Re Entusiasmo.
Io sogno Arancione, è il massimo grado nella mia scala della Felicità.
E voi?

“Ma è danzando la vita che tu imparerai che ogni grande proposito è un passo che fai”.
Emanuela Di Paola
Stagista IIMA

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