Diritti umani

VIDES e IIMA per la difesa dell’ambiente si raccontano a Ginevra in occasione della discussione generale organizzata dal Comitato dei Diritti dell’infanzia

Written by elisabetta

“Sono stata vittima di diverse alluvioni, generate dai tifoni.
Una volta il fiume Pasig è straripato e ha inondato tutta la zona, raggiungendo il secondo piano a casa mia. È da quel momento nel 2009 che mi occupo di difesa dell’ambiente, ho visto la necessità e sentito il forte desiderio di fare qualcosa di concreto.”

A raccontare la sua esperienza è Zarah De Guzman, dal VIDES Filippine. Adesso ha 23 anni, ma la sua testimonianza ci riporta a quando ne aveva 14.
Proprio per questo lo scorso 28 settembre è stata invitata a partecipare alla giornata di discussione generale organizzata dal Comitato dei Diritti dei Bambini, durante la sua 79esima sessione, sul tema di “proteggere e responsabilizzare i bambini come difensori dei diritti umani”. Qui di seguito il link all’evento: https://www.ohchr.org/EN/HRBodies/CRC/Pages/Discussion2018.aspx

L’impegno della giovanissima Zarah nasce grazie all’incontro con la ONG VIDES Filippine che dal 2001 opera nel Paese per la protezione dei diritti di giovani e donne in situazione di estrema vulnerabilità attraverso una vasta serie di programmi in varie zone del Paese.

Il progetto che Zarah ha condiviso durante le giornate organizzate a Ginevra, di fronte a rappresentanti di governo, organizzazioni non-governative, organismi dell’ONU e agenzie specializzate è il  “Man Grows Mangroves Project”  avviato dal VIDES Korea e dal VIDES Filippine nel 2013, subito dopo che il terribile tifone Yolanda (Haiyan) ha devastato le Filippine centrali. Il progetto mira a educare i volontari VIDES e la comunità locale sull’importanza di proteggere l’ambiente in maniera attiva e partecipativa.
Ogni anno un gruppo di volontari guidati dallo staff del VIDES Filippine pianta tra i 1000 e i 3000 semi di mangrovie per “ripopolare” le foreste di queste straordinarie piante nella zona del Mindoro.   La caratteristica principale di questo vegetale è quella di avere radici molto sviluppate in profondità. Le mangrovie diventano così alleate dell’uomo perché limitano la degradazione del suolo, creano un habitat favorevole a molte specie acquatiche e soprattutto mitigano l’impatto violento dei tifoni. Creare “politiche sostenibili” vuol dire proprio questo: trovare strade in grado di rafforzare i diritti umani (in questo caso migliorando standard di vita, offrendo risorse di cibo e accesso ad abitazioni più sicure) all’interno di un contesto ambientale ricco. Agli abitanti della regione è stato anche dato l’incarico di prendersi cura delle piante. Qui di seguito il link al progetto di VIDES Philippines: http://www.videspinoy.org/2017/05/mangrove-beach-forest-development.html

Da Manila a Ginevra, portando con sé non solo la difficoltà di vivere in un ambiente delicato e spesso vittima della furia dei tifoni, ma anche e soprattutto la determinazione ad agire.
Zarah ha frequentato la scuola dell’Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice a Manila, ed è stato proprio lì che ha iniziato ad interessarsi alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente. Per un bambino, attenzione al bene comune si traduce ad esempio nella raccolta differenziata, nelle piccole attività di riciclaggio o nei concerti per sensibilizzare alla protezione della Terra. Crescendo poi si è resa conto di poter fare di più, di voler aggiungere il proprio impegno a quello di chi già lavorava sul campo, allora ha deciso di diventare volontaria VIDES Junior.
Adesso è impegnata nel Livelihood and Development Center for Women and their Families in Cavite. Si tratta di progetto di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente in una zona povera e spesso inquinata dagli stessi abitanti che ci vivono. IIMA (Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice) e VIDES assieme ai volontari offrono programmi teorici e conoscenze pratiche alle comunità. In questo modo si lavora per garantire sostenibilità ambientale ed economica.

Grazie al lavoro di VIDES e IIMA con i minori è possibile mettere in pratica l’articolo 12 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che riconosce al bambino il diritto di avere un’opinione su questioni che lo riguardano, di poterla esprimerla liberamente e di essere ascoltato. Zarah l’ha vissuto in prima persona, sapendo trasformare consapevolezza in azione concreta e coinvolgendo anche i suoi compagni.

La giornata di discussione generale era dedicata al tema della protezione e della responsabilizzazione dei bambini come difensori dei diritti umani. Durante il dibattito si è provato a dare un’altra luce all’accezione di “difensore dei diritti umani”. Chi si occupa dei diritti umani non è un eroe, tutt’altro. Chiunque abbia la passione, l’attenzione nel riconoscere l’altro e l’ambiente come degni di dignità è un difensore dei diritti umani. Quindi anche un bambino, perché no?

Dopo i saluti iniziali, la giornata si è arricchita di numerosi dialoghi tra ragazzi ed esperti. I tre gruppi di lavoro sono stati: lo spazio online, gli attori statali e quelli non statali. Per rafforzare il coinvolgimento dei bambini nella difesa dei diritti umani gli stati dovrebbero portare avanti un’azione congiunta di educazione, inclusione di bambini con disabilità così come di bambini provenienti da minoranze e comunità indigene. Zarah ha poi preso la parola per raccontare la sua esperienza di difesa dei diritti umani accompagnata da Michael Windführ, esperto nell’ambito dei diritti economici, sociali e culturali. È emersa la consapevolezza che il cambiamento climatico sta rendendo imprescindibile considerare l’ambiente in stretta connessione con i diritti umani, solo così si può pensare a costruire politiche valide e fruttuose nel tempo.

A conclusione della giornata diversi specialisti sono intervenuti, non solo per ringraziare per le testimonianze, ma per rinnovare il loro impegno futuro. Tra loro, Michel Forst, Relatore speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani ha voluto ribadire che i bambini riceveranno un’attenzione particolare nel suo lavoro i prossimi mesi. Inoltre, ha espresso la necessità di considerare due elementi combinati: il primo è che un cambiamento non può esistere se si va avanti da soli e quindi si devono cercare nuovi partner tra le istituzioni, l’università e il business. Il secondo elemento invece riguarda la prevenzione, perché occorre impegnarsi a coltivare un terreno fertile per il rispetto dei diritti umani: prevenire è più importante che proteggere!

Per avere maggiori informazioni sulle attività di IIMA e VIDES a Ginevra visita il sitoweb.

 

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