Diritti umani

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne – 25 novembre 2024

Written by francesca

Nel 2024 sono ben 25 anni da quando le Nazioni Unite hanno designato il 25 novembre come Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Questa data è stata scelta per ricordare il brutale assassinio avvenuto nel 1960 delle sorelle Mirabal in Repubblica Dominicana perché considerate rivoluzionarie.

La violenza contro le donne e le ragazze in questi anni non sembra minimamente perdere di intensità, ma rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse con dati agghiaccianti: le Nazioni Unite denunciano, infatti, che nel 2023 ogni 10 minuti nel mondo è stata uccisa una donna da un familiare o da un partner.

La violenza contro le donne si manifesta sotto varie forme: maltrattamenti, abusi psicologici, stupro, sfruttamento sessuale, avance sessuali indesiderate, matrimoni forzati, mutilazioni genitali femminili, stalking o molestie informatiche.

In base l’articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993, la violenza contro le donne è appunto “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”.

Tutto questo provoca danni fisici e psicologici permanenti sulle donne compromettendo la loro salute, causando spesso fenomeni di depressione, ansia o la trasmissione di malattie come l’HIV.

Le Nazioni Unite stimano che nel mondo circa 736 milioni di donne – circa 1 ogni 3 – siano state vittime di violenze sessuali o psicologiche od entrambe almeno una volta nella loro vita. La maggior parte di dette violenze viene perpetuata da un partner o da un familiare.

La violenza contro le donne è una piaga che può essere combattuta solo se donne e uomini lavorano insieme e solo attraverso sforzi congiunti, una cooperazione a livello internazionale e un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle politiche. Con questo obiettivo le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna di sensibilizzazione #NoExcuse. UNiTE to End Violence against Women. Non esistono, infatti, scuse plausibili per perpetrare questa grave violazione dei diritti umani.

Il VIDES Internazionale e la Fondazione FVGS ETS dalla loro nascita operano con l’obiettivo comune di promuovere l’empowerment delle donne.

Nello specifico il VIDES Internazionale dal 2023 sta implementando, nel Nord dell’India, il progetto “Sostentamento sostenibile per le donne tribali attraverso la formazione professionale, l’accesso al mercato e la conservazione ecologica” allo scopo di rafforzare l’autonomia e l’indipendenza delle donne. Questa iniziativa, attraverso la creazione di misure di sostentamento sostenibili, vuole educare le donne all’imprenditoria e all’attuazione di programmi di protezione ambientale. Il progetto vuole offrire una risposta concreta ad uno dei problemi più urgenti che si trovano ad affrontare le donne che, in India, soffrono di una discriminazione dilagante in molti aspetti della vita, nell’accesso all’istruzione, all’alimentazione, alla salute, al lavoro, alla sicurezza. Infatti, come riportato dalla Commissione Nazionale Indiana per le Donne, negli ultimi anni, si è registrato un aumento di oltre 2 volte nelle denunce di violenza domestica.

Inoltre, la Fondazione FVGS, consapevole che anche gli squilibri relativi all’educazione possono avere gravi conseguenze sul futuro delle donne e sulla loro possibilità di avere un lavoro dignitoso che permetta loro di non dipendere economicamente da un uomo, promuove dalla sua nascita il Sostegno a Distanza finalizzato a donare a migliaia di bambine in tutto il mondo la possibilità di andare a scuola e conoscere i propri diritti.

Come ci ricorda Papa Francesco: “La rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna. Le donne sono fonti di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”.

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