Dal VIDES Italia

29/12/09

Anche quest’anno, come accade dal 1993, le attività di VIDES Bologna delegazione regionale VIDES hanno preso il via. Prima dell’inizio vero e proprio delle attività, avvenuta i primi giorni di ottobre, l’associazione ha presenziato a due accadimenti che, per certo, le hanno apportato ulteriore visibilità. Ci si riferisce al grande progetto, svolto a livello provinciale, denominato “Volontassociate” ed alla “Festa della Famiglia” evento organizzato dall’Istituto Maria Ausiliatrice di Bologna. In entrambe le situazioni VIDES Bologna si è presentato con un proprio chiosco informativo nel quale, grazie all’intervento di numerosi volontari, si è risposto con precisione a richieste e sollecitazioni dei tanti interessati al nostro tipo di attività. In tali frangenti è stato distribuito parecchio materiale divulgativo ed informativo, comprendendovi anche indicazioni relative VIDES Internazionale ed adozioni a distanza. Riteniamo fondamentale la presa di coscienza relativamente il nostro operato, ma al pari ci piace credere di operare sulla sensibilizzazione della cittadinanza in ordine a temi di stringente attualità e di grossa rilevanza. L’operato di VIDES, sia in loco che in situ, è rivolto a persone che soffrono la noncuranza e vivono l’indigenza. Noi crediamo di poter dare un contributo, seppur piccolo, per tentare di scardinare l’ordine precostituito in cui pare che sempre, ed inderogabilmente, debba esserci chi viene schiacciato per garantire il privilegio di altri. Crediamo in un mondo più equilibrato in cui, eticamente, ciascuno consideri gli effetti del proprio modus vivendi su quelli del proprio fratello.
Entrando un po’ più nel vivo delle attività proposte da VIDES Bologna piace sottolineare che, come sempre, proseguiamo nella nostra attività didattica relativa l’insegnamento della lingua italiana, ma, al contempo, stiamo predisponendo altre attività che, secondo la nostra sensibilità, sono per certo canale di coinvolgimento ed integrazione. Ci si riferisce in particolar modo alle domeniche di gioco e sport ed all’attività teatrale, quest’ultima per ora in pectore, ma che a breve dovrebbe decollare. L’intento è evidente: crediamo che senza la conoscenza dell’impianto comunicativo, a cui prende per certo parte la piattaforma linguistica, e del transfer culturale, che avviene attraverso una relazione paritetica e cordiale, non possa prender corso una reale e reciproca integrazione dei soggetti in quella che auspichiamo divenga, nel tempo, una società non frammentata ed in cui le tensioni sociali vengano a ridursi fino ad annullarsi.
La portata del nostro operato è certamente corposa. Nell’arco della stagione 2008-2009 abbiamo accolto e sostenuto, nella maniera non sempre meramente limitata al nostro campo d’attività, circa 400 persone. Da più di quindici anni, i numeri, con le fluttuazioni del caso, sono più o meno sempre gli stessi. Questo a nostro modo di vedere dice due cose: la prima è che il bisogno c’è, ed è oramai una costante da ritenersi strutturale, la seconda è che, negli anni, non è stato sviluppato alcun sensibile puntello istituzionale che andasse a sostituirsi od a adiuvare tale ambito solidaristico. A tal proposito è utile e doveroso sottolineare che, senza l’ospitalità e l’aiuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Bologna, non potremmo neppure pensare di proseguire fino al termine del corrente anno. L’aiuto delle suore dell’istituto si concretizza in molti fatti; primariamente nel fornirci gli spazi per operare, ma non solo; infatti molte di loro prendono parte, a titolo totalmente gratuito, alle nostre attività essendo sempre presenti e disponibili, manifestando costantemente lo spirito d’accoglienza che certamente caratterizza ed onora il carisma Salesiano. Qualora dovessimo sostenere i costi in maniera totalmente autonoma, soccomberemmo, come detto, nell’arco di breve. Gli aiuti dagli enti locali sono sostanzialmente irrisori e si concretizzano in un una tantum di poche centinaia di euro corrispostaci dal quartiere zonale. Oltre l’aspetto finanziario preme sottolineare come, in nessun caso, se non su iniziativa personale ed in via informale, vi sia stata attenzione da parte delle istituzioni.
Nel corrente anno di attività, peraltro appena partito, abbiamo registrato un sensibile calo nelle richieste di iscrizione per fruire del nostro servizio. E’ ragionevole ascrivere il suddetto calo, primariamente, allo spettro incombente del ben noto “Decreto Sicurezza”. Le persone giunteci alla porta erano tutte in possesso di regolari documenti, cosa mai vista nelle stagioni precedenti. Questo fatto potrebbe essere fuorviante e far credere che entri sul territorio nazionale soltanto chi ha “diritto” ad accedervi, avvalorando una certa strategia politica. Noi non crediamo questo, pensiamo piuttosto alla paura, la paura di rendersi visibili in luoghi che potrebbero rendere nota l’irregolarità. Se la nostra teoria fosse vera non solo non vedremmo realizzata la strategia politica di cui prima, ma oltretutto avremmo a piede libero centinaia di persone che, sentendosi totalmente rifiutate dal sistema e senza la neppur minima prospettiva di integrazione, sarebbero naturalmente portate a vivere di espedienti o comunque, nella migliore ipotesi, al margine dei margini, in un surrogato di esistenza.
Quanto brevemente riportato è stato discusso nell’ultimo convegno internazionale VIDES svoltosi lo scorso 15 novembre proprio presso l’istituto M.A. Abbiamo ivi dato testimonianza relativamente il nostro operato ed abbiamo proficuamente scambiato con rappresentanti di altre realtà a noi analoghe. Sotto la supervisione e conduzione di Sr.Leonor Salazar si sono poi esplorati i confini di VIDES che, come è ben noto, progetta e sostiene missioni in larga parte del pianeta.
In data 17 novembre 2009, in occasione della visita Ispettoriale ed in concomitanza con lo svolgersi del GRI, assemblea relativa l’animazione locale dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Bologna, si sono presentate direttamente alla neoispettrice, Sr.Celestina, le attività di VIDES Bologna; quanto riportato all’Ispettrice è fondamentalmente esplicato nei tratti iniziali di questa breve relazione, si sono tuttavia aggiunti diversi aspetti e sfumature che, nel frangente d’incontro sono naturalmente emerse.

Alessandro Benassi

[mks_separator style=”dashed” height=”4″]

29/07/09

ESTATE RAGAZZI? SI, MA PER STRADA

Quattro settimane di Estate Ragazzi non erano abbastanza, così abbiamo deciso di aggiungerne un’ altra. Questa volta, però, è stato diverso; anziché avere un tetto, sopra la testa avevamo il cielo. Vi chiedete cosa vuol dire tutto ciò? Niente paura…abbiamo fatto “oratorio di strada”.
Noi, Volontari del VIDES PAOLO VI –TA-, con le suore salesiane, sr. Antonella Pappadà e sr. Marinella Pallonetto, abbiamo vissuto, dal 15 al 22 luglio, la meravigliosa esperienza dell’Estate Ragazzi di strada, conclusione di un oratorio di strada cominciato già nell’autunno scorso, ma che vede le sue origini col nascere stesso della comunità delle FMA nel nostro Quartiere, nove anni fa.
Allora, megafono in spalla e con nel cuore tanta gioia da donare ai bambini, siamo partiti!
È così che abbiamo cominciato.
Girando tra i palazzi, urlando a squarcia gola con il megafono, abbiamo attirato il maggior numero di bambini possibile e ne sono venuti tanti, molti più del previsto!
Abbiamo creato quattro squadre, ognuna con bambini di fasce d’ età diverse.
Tutte le mattine cominciavamo, consumando subito le energie, con i balli di gruppo. Ogni giorno abbiamo alternato tornei di calcio, pallavolo e di danza con i giochi classici.
Per ricaricarci, si faceva tutti insieme merenda e, una volta ricaricati, si ricominciava a giocare. Alla fine di ogni giornata, per concludere nello stile di don Bosco, recitavamo l’ Ave Maria.
La settimana è volata!
Nell’ultimo giorno di Estate Ragazzi – che abbiamo intitolato “Estate Nenni” dal nome del piazzale in cui si è svolta- dopo i tornei del mattino, nel pomeriggio tutti insieme, abbiamo partecipato alla Santa Messa rigorosamente per strada, in un angolo più riparato del piazzale, presieduta dal parroco, padre Salvatore della parrocchia Massimiliano Kolbe. E dopo la messa il momento attesissimo: la consegna delle coppe ai vincitori dei tornei. La vittoria è andata a chi ha giocato meglio, ma anche a chi si è distinto per il comportamento o per aver continuato a sperare invogliando con forza e coraggio la squadra ad andare avanti nonostante fosse in netto svantaggio.
Un’esperienza formativa per tutti….piccoli e grandi!
NON VEDIAMO L’ORA DI RICOMINCIAREEEE!

Maristella Semeraro – VIDES Paolo VI Taranto