Testimonianza di Angela, volontaria del Costa Rica

15/12/08

Il fatto di sentirmi fortunata e di esser pronta a condividere la mia fortuna con tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di farne esperienza era la motivazione iniziale che mi ha spinto a fare un’esperienza di volontariato. Questa convinzione permane ancora in me, nonostante abbia capito che il volontariato non è un momento della nostra vita che finisce allo scadere del tempo, ma un modo d’essere e di porsi nei confronti di tutti coloro che ci stanno accanto, compreso chi inconsapevolmente o con consapevolezza ci ferisce.
Dopo quasi 4 mesi vissuti qui in Costa Rica devo dire che la decisione di partire e di mettere in gioco la mia persona con tutti i suoi difetti è stata forse una delle migliori che abbia preso nella mia vita. La sensazione di sentirmi una persona fondamentalmente incompleta mi aiuta ad aprirmi e scoprire gli altri. Due sono le cose che mi preme condividere con voi: l’immensa gioia che provo nel portare avanti i miei progetti qui a Miravalles e in tutto quello che faccio senza sentire minimamente il peso o la stanchezza e l’indescrivibile e incommensurabile Amore che provo nei confronti delle persone che mi stanno accanto.
Stando a contatto con i poveri e con i “ricchi nell’anima”-perché tali considero le suore che fino ad ora ho conosciuto- ho imparato che chi da deve imparare a ricevere e chi riceve deve imparare a dare. Quando si vedono situazioni di povertà la prima reazione è quella di porgere aiuto cercando di non mancare mai, ma credo che a questa predisposizione naturale, con il tempo e il diretto contatto con i poveri, deve essere posto un freno per evitare di abituare il nostro vicino a chiedere sempre e sempre di più e a non valorizzare quello che offriamo della nostra persona.
Purtroppo questo è stato un errore che ho compiuto, essendo per la prima volta a contatto diretto e giornaliero con i poveri. Ma di questo errore e di tutti quelli che giornalmente compio ne faccio una ricchezza che mi porterò dentro ed è proprio questa ricchezza che vorrei condividere con gli altri. Sentirsi liberi di poter sbagliare è la forma migliore per crescere e maturare insieme alle nostre esperienze: di questo devo ringraziare naturalmente Sr Mayela, che fin dall’inizio mi ha dato la possibilità di commettere errori e di imparare a porne rimedio, lasciandomi libera di maturare. E Sr Mayela insieme a tutte le suore di Casa Provincial rappresentano per me un motivo di gioia e di ricchezza che difficilmente riuscirò ad esprimere a parole. Il rispetto e l’affetto che provo per ognuna di loro e per la loro diversità mi regala giornalmente un’incredibile forza e voglia di fare che auguro ad ognuno di poter vivere.
Spesso mi capita di guardarmi indietro e vi ripeto che non c’è cosa più bella essere consapevoli che i momenti difficili possono essere superati solo se siamo coscienti che fanno parte della nostra vita: la sofferenza che si prova è necessaria per poter valorizzare i brevissimi momenti di gioia che ultimamente stanno diventando per me sempre più intensi e significativi. Non che siano sentimenti nuovi, ma adesso riesco facilmente a esternarli e a valorizzarli.
La mia vita e il mio tempo in Costa Rica scorre velocemente e fra tante cose da fare e da poter fare: scopro a poco a poco le bellezze di questo Paese che tanto mi sta dando , la semplicità, l’allegria, e ,soprattutto, un’incredibile fede e speranza che coinvolge la maggior parte delle persone. E osservando questo mi chiedo chi sia veramente il ricco e chi sia il povero, lasciando ciascuno di voi riflettere sui propri passi.

Angela Patané