Magliulo Florinda – GUATEMALA – San Pedro Carchà

florinda

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12/03/06

Vi invio alcune foto di San Pedro Carchà…
Sono le foto delle  “aldeas”, i villaggi che circondano il paese.
Le famiglie ed i bambini che ci sono fanno parte del progetto, le ho scattate durante le visite che settimanalmente facciamo alle famiglie per vedere come stanno e quali sono le loro necessità…
Un beso, a presto.

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02/02/06

…Mi trovo a S. Pedro Carchà. Tutto scorre bene.
…Qui do lezioni di inglese a 3 classi di 40 bambini ciascuna in una scuola pubblica, il pomeriggio lezioni di alfabetizzazione alle mamme dei bambini dei progetti di adozione, inglese ai giovani dei progetti, spagnolo ai bambini di 1 e 2 grado primario… mi piace e mi sento rilassata… E la sera mi leggo l’Odissea… “La lentezza è il segreto della felicità” si dice nel film “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano” e forse è vero…
Un bacio a tutti voi…

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15/11/05

Qui a San Pedro É UN’ALTRA VITA!
…Quanti alti e bassi in 3 mesi… Quante volte ho cambiato idea sulle persone, su questo paese, sfumature a cui non ero abituata, privarmi delle mie certezze, ammettere le mie debolezze e dopo tutto questo rialzarmi di nuovo! che fatica!
Ma il contesto di S. Pedro e le persone e le suore di qui mi danno questa opportunità: adoro Sr. Maura le sue attività, quando ride, quando vede un bambino per strada e ci gioca, come risparmia su tutto pur di aiutare un bambino in più!
Simpatica e gioviale, mi sta dando delle grandi responsabilità e sono orgogliosa di questo.
Beso.

24/10/05

Mi trovo qualche giorno a Chalchuapa nel Salvador, le suore mi hanno detto di passare qualche giorno qui con Marta anche per conoscere questa opera che è bellissima…
E Marta mi ha stupito per la grande tranquillità e serietà con le quali lavora…
Mi ha fatto molto bene stare qui, mi hanno messo subito a lavorare, fare i panini, computer…
C’è tanto da fare in un internato! Domani o dopodomani torno a Guatemala Ciudad…

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12/10/05

Ciao a tutti,
qui molti rifugiati iniziano a lasciare i centri per tornare a casa, o meglio a vedere se hanno ancora una casa. Nei primi giorni della tempesta tropicale, è arrivato a 9.000 il numero della gente giunta a Coatepeque.
Vi scrivo per dirvi che le necessità primarie sono le medicine, ed oggi il quotidiano nazionale, “Prensa Libre” del 12 ottobre 2005, arrivato a Coatepeque dopo più di una settimana di assenza, riporta nello specifico le medicine più necessarie in questo momento. Le acque si stanno contaminando e c’è anche il rischio di proliferazione di dengue e malaria che nascono dalle acque ristagnanti.
Vi riporto la lista, il nome dei medicinali è ovviamente sotto forma di principi attivi o indicazioni generali ,è importante perché i bambini soprattutto hanno bisogno di antiparassitari, ieri ne ho comprati alcuni perché la dottoressa ha detto che non ne aveva, non gli erano arrivati da nessun aiuto, ma 3 scatole servivano solo per una bimba di 3 anni.

Lista medicinali necessari:

  1. Antibiotici (trimetrofìn, sulfametaxofol)
  2. Amoxicilina
  3. Ampicilina
  4. Penicilina
  5. Analgesico (ibuprofèn)
  6. Mebendazol (antiparassitario)
  7. Metronidasol (antiparassitario)
  8. Albendazol
  9. Sciroppo per la tosse
  10. Pomata per i funghi
  11. Gocce per gli occhi
  12. Garze, cotone, alcol

Grazie mille a chi potrà mandarne, la situazione è sempre più pericolosa.
Un beso.

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10/10/05

…La situazione qui é davvero tragica perché completamente abbandonata a se
stessa e alla solidarietà locale. Miseria si aggiunge ad altra miseria… a Coatepeque sono arrivati più di 5000 rifugiati ospitati da scuole, esercito e mercati coperti.
L’alloggio nelle strutture dell’esercito è privo di qualunque sostegno organizzativo, o meglio i militari si occupano dei viveri, dell’acqua e del vestiario ma, dal punto di vista sociale la situazione è incredibile.
Con una ragazza del collegio siamo andate a giocare con i bambini… Sono sporchissimi, il rischio delle malattie é alto, il medico sarà venuto il primo giorno a visitarli a poi basta.
Sono entrata in ogni stanza a dire alle mamme che era necessario lavare i bambini due volte al giorno perché giocano scalzi nel fango, e spesso ci sono anche dei vetri!
Una bimba toglieva i pidocchi dalla testa della sorella e se li mangiava… Allora ho detto ad ogni madre di collaborare perchè per evitare che una piccola malattia diventi un pericolo per tutti dobbiamo occuparci dell’igiene.
…Ci sono delle comunità vicino al fiume a pochi chilometri da qui che sono scomparse e sono completamente isolate…
Quello che mi preoccupa di più è che una volta finita l’emergenza, dove andrà a vivere questa gente? Chi potrà dargli un sostegno psicologico?
Da quanto so hanno bisogno soprattutto di medicinali per evitare la diffusione di funghi ed epidemie… E di pannolini e sapone!
…Intanto restiamo isolati, le strade per Xela e per Guatemala Ciudad sono bloccate a causa delle frane per cui la benzina non arriva e gli aiuti per questi centri iniziano a scarseggiare.
Da lunedì spero si muoverà il governo, che quando ha potuto ha inviato elicotteri con viveri, ma adesso serve un aiuto più organizzato e strutturato, più volontari e persone che non pensano solo a dare vestiti ma che si prendano cura di questi bambini lasciati completamente a loro stessi.