Da Elena Medici, volontaria a Ciudad Evita (Argentina)

09/09/10

volontari17Ogni volta che un volontario parte è carico di emozioni molto forti. Quando arriva a destinazione le emozioni aumentano ancora di più. Io ho trascorso due mesi di questa estate a Ciudad Evita, in provincia di Buenos Aires, Argentina e sicuramente una cosa la posso dire: noi volontari possiamo spiegare e testimoniare quello che abbiamo provato, visto e conosciuto durante le nostre esperienze ma solo guardando nei nostri occhi ci si può rendere conto delle vere emozioni che ci hanno accompagnato nel periodo delle nostre esperienze.
Inizialmente sono stata accompagnata da sentimenti di impotenza perchè di fronte a certe circostanze è difficile ammettere di essere solo persone. Persone che credono si possa fare qualcosa per il prossimo, persone con dei limiti, però sopratutto persone che vogliono condividere l’amore per chi ha di meno. Quello che mi porto a casa da questa esperienza non si può certamente raccontare in dieci righe, posso però sintetizzare con queste parole: tutto quello che si dona è sicuramente inferiore a quello che si riceve.
La comunità di Ciudad Evita mi ha accolta, mi ha aiutato e mi ha fatto sentire ogni giorno a casa e mi ha insegnato ad essere libera di amare incondizionatamente. Ho potuto collaborare costantemente alle attività della comunità e ho conosciuto molte persone e bambini. Persone e bambini che ti fanno capire cosa vuol dire sopravvivere alla vita, che ti insegnano cosa vuol dire l’accoglienza di vero cuore e la speranza nel futuro. Questo è la cosa più importante: la speranza per il futuro di questa gente e la certezza che il mio percorso di volontaria per questa comunità inizia ora perchè noi da qui possiamo continuare ad aiutare costantemente le persone che sono state al nostro fianco durante la nostra esperienza di volontari nel mondo.
Devo ringraziare il Vides, tutte le persone che collaborano con l’associazione, le suore di Ciudad Evita e tutta la comunità per la possibilità che danno a noi giovani di fare queste esperienze…ci regalate la possibilità di aprire gli occhi sul mondo.

Elena Medici