Testimonianza da Michele Abate – Adwa (Etiopia)

21/12/08

volontari08_1Cari Amici,
colgo l’occasione dei consueti auguri natalizi per salutare tutte le persone che non ho avuto modo di sentire in questi mesi.
Come credo tutti sappiate mi trovo in Etiopia al confine con l’Eritrea, da fine settembre, in una missione per insegnare chimica, biologia e disegno tecnico a ragazzi che sperano di entrare all’università. Dico sperano perché non possiedono i soldi per poter proseguire gli studi, ma la buona volontà non gli manca.
Lavoro molto, il lavoro è più pesante di come me lo aspettavo perché oltre allo stress fisico c’è lo stress mentale ed emotivo. Comunque sto molto bene e sono molto sereno e, a parte sporadici momenti di sconforto, il sorriso non mi abbandona mai.
Io non festeggerò il Natale perché qui in Etiopia c’è in vigore il calendario giuliano ed il 25 Dicembre è un giorno come gli altri. Si lavorerà, ma non potevo chiedere di meglio.
Auguro a tutti voi un sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo e spero che il 2009 possa essere per tutti noi l’anno in cui i nostri desideri più sinceri si possano realizzare.
Ci vediamo al mio ritorno.

18/12/08

Cari amici VIDES,
Come state? Penso spesso a tutti noi sparsi per il mondo a fare volontariato e la trovo una cosa stupenda.
Io sto molto bene, sono passati quasi tre mesi dalla mia partenza e mi sono accadute cosi tante cose che mi sembra di essere qui da una vita.
Adwa si trova 2000 m di altezza e fa molto caldo, come si può ben capire questo non giova molto al fisico. Sembra di stare in un’altra Etiopia rispetto al posto dove ero stato gli anni precedenti, qui è molto arido, le capanne di fango hanno lasciato il posto a quelle di pietra e la vegetazione è quasi assente. Adwa è stata devastata dai diserbanti durante l’ultima guerra ( anni 90), usati per far uscire allo scoperto i soldati, che per tutta risposta si nascosero nelle grotte, questo ha lasciato un terreno arido ed un paesaggio quasi desertico. La missione è ben organizzata ma basta uscire dal cancello per vedere la miseria, alcune volte si vedono cose che ti devastano dentro alle quali devi rispondere sempre con un apparente calma e un sorriso il più possibile reale, la violenza sulle donne è ordinaria cosi come vedere i volti scavati dalla fame quella vera ed i vestiti logori. Io prevalentemente insegno chimica, biologia e disegno tecnico al grado 11 (11 e 12 grado sono anni di preparazione all’università), non è facile perché devo insegnare in inglese e devo almeno in questo momento piegarmi al loro metodo di studio che è molto chiuso e rigido. L’istruzione è quasi sotto il controllo del governo, tutte le scuole dell’Etiopia usano lo stesso libro (imposto) che credetemi oltre ad essere scritto male ha spesso gravi errori nozionistici. Il pomeriggio faccio anche un corso di chimica ai docenti. Per il resto del tempo dopo aver preparato le lezioni aiuto un medico a medicare gli ustionati che qui sono molto frequenti, il gasolio per scaldarsi nelle capanne è usato come fosse acqua, poi mi occupo delle piante o dei tacchini, il tempo passa veloce. Detto cosi può sembrare un tormento ma credetemi la sensazione di profondo benessere interiore ed i sorrisi dei bimbi ti danno la forza di andare avanti, anche quando certe volte la stanchezza e il mal di cuore sembrano prendere il sopravvento. Il lavoro fatto in questi anni dalle sister è evidente e i ragazzi che studiano e vivono vicino alla missione sono molto più curati e ben nutriti degli altri.
Spesso mi è stato chiesto perché parti? Chi te lo fa fare? La risposta è solo una non l’ho scelto io di partire ho solo seguito quello che sentivo dentro, che sembrava prescindere dalla mia volontà. A Palermo non avrei mai scritto una mail cosi, ma il bello di questi posti anche è quello di farti cambiare il modo di rapportarti verso il prossimo.
Mando anche delle foto per darvi un’idea di dove vivo.