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Notizie da Luwingu, Zambia

Written by patrizia

Negli ultimi mesi che ci separano dal termine della nostra esperienza, noi volontari stiamo portando a termine il progetto che riguarda la produzione del sapone e la consegna del materiale per le mascherine.

In aggiunta abbiamo pensato di far conoscere il gioco della tombola mettendo in palio alcuni vestiti che parenti e amici ci hanno donato in Italia. È bello leggere negli occhi di questi uomini e di queste donne l’autentica gioia nel ricevere qualsiasi cosa. L’entusiasmo con cui hanno accolto il dono di una maglia, di un pantalone è contagioso e, quando si arriva alle scarpe – il capo di abbigliamento più ambito perché non tutti possono permetterselo – il largo sorriso e la più sincera gratitudine si leggono senza possibilità di fraintendimenti sul viso e negli occhi. Abbiamo pensato alla logica del gioco per coinvolgere grandi e piccini e ai vestiti come premio perché ognuno di loro possa viverlo come una sfida: così che è nata l’idea della tombola e sta funzionando come pensavamo.

La Domenica, di solito, è una buona scusa per esplorare il territorio e fare lunghe passeggiate alla ricerca di qualcosa da scoprire o di una persona con cui parlare per poter raccontare una storia nuova.

Qualche settimana fa, ci siamo recati in un villaggio, ospiti dell’amico Westone che ci ha dato l’opportunità di conoscere da vicino la sua famiglia e tutti gli abitanti della tribù.

È stata una giornata molto particolare.

Prima di arrivare sul posto, ho fatto una partita di pallone con i bambini della tribù e come al solito mi è piaciuto il modo con cui sono stato accolto e la semplicità con cui si riesce a comunicare anche senza avere un linguaggio comune. Ho trascorso del tempo con loro prima di recarmi verso la comunità di Westone. Appena giunti sul posto, dopo le accurate presentazioni sempre in lingua Bemba, ci hanno spiegato che era in corso un rito pre – matrimoniale: in Zambia prende il nome di AMATEBETO e fa parte delle tradizioni matrimoniali degli abitanti dei villaggi.

La famiglia della sposa e gli amici preparano diversi piatti tipici da donare alla famiglia dello sposo in segno di rispetto e riconoscenza. Le donne trascorrono la giornata all’aria aperta a cucinare le pietanze più tradizionali – soprattutto verdure, pollo e Nshima – e in seguito portano il cibo a casa della famiglia dello sposo dove avviene una sorta di presentazione dei piatti.

È un modo per rafforzare i legami, stringerne di nuovi con i futuri parenti e costruire quel senso di famiglia che è così tipico delle comunità che abitano questo Paese. Il matrimonio avviene solo successivamente a questo rito; alcuni sostengono che avvenga prima, ma la maggior parte delle persone, inclusa la sposa, con cui ho avuto modo di parlare, hanno confermato la prima teoria. È con questo rito che inizia il percorso verso il matrimonio, che potrebbe anche non celebrarsi se ci fossero ripensamenti. È come se due famiglie che stanno per fondersi volessero prima conoscersi, capirsi, per imparare— prima di legarsi indissolubilmente – a stare insieme. E quale modo migliore se non riunirsi davanti a una tavola imbandita?

Ho trascorso una mattinata davvero interessante, lo Zambia è uno stato ricco di tradizioni, sperimentarle direttamente è stata una gran bella emozione, ma soprattutto un modo per aggiungere diversità nel bagaglio che abbiamo portato dall’Italia.

Salvatore Severino

 

 

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