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Tuatotela sana!

Written by patrizia

Sono all’aeroporto di Lusaka mentre attendo il primo dei tre aerei che prenderò per raggiungere l’Italia.
Sono ancora incredulo, se mi giro vedo la quasi primavera di marzo che mi ha fatto arrivare in Zambia.
È stato un anno difficilissimo per la maggior parte delle persone, io sono stato fortunato. Eppure ricordo le preoccupazioni, i timori iniziali che poi si sono rivelati inesistenti.
Non so davvero da dove cominciare. Forse è il caso di cominciare dalla fine, quindi grazie. Per tutto ciò che mi è stato dato, per quello che ho ricevuto da tutti senza mai notare nessun tipo di parti

colare pretesa, per il periodo incredibile che ha colorato un anno pieno di vita. Grazie per l’umiltà tatuata negli occhi di ciascuno. Non dimenticherò mai neppure una briciola lasciata per strada, ne qual siasi persona conosciuta, qualsiasi parola detta in inglese, in italiano, in bemba.

Non dimenticherò i periodi difficili perché ci sono stati.
Forse non mi capiterà mai più di vivere un luogo così  a lungo come l’ho vissuto: costantemente, quotidianamente e nei momenti accesi, con tutta l’energia di cui si dispone.

Non parlerò dei progetti sui quali ho già scritto molto, che insieme al mio compagno di viaggio Tobia abbiamo portato avanti. Questa volta voglio solo ringraziare tutte quelle persone che mi hanno fatto vibrare il cuore anche solo per un secondo. Quelle che hanno toccato le corde giuste. Porterò con me tutte le loro esistenze.
Grazie a tutti gli angoli naturali che ho visitato, alle cascate che ormai fanno parte di ogni singolo viaggio che percorro, dei quali ho goduto a perdifiato e a tutti i tramonti e le albe che i miei occhi hanno avuto la fortuna di osservare. Grazie al cielo stracolmo di stelle e a tutte le volte che ho sognato mentre lo ammiravo.
Non è affatto un addio, ma solo un meraviglioso arrivederci.
Tuatotela sana.

Salvatore Severino

 

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