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Sporchiamoci le mani

Written by patrizia

21, 22 e 23 ottobre siamo state risucchiate in un’avventura creativa e fantasiosa: accompagnate dai 120 bimbi della scuola dell’infanzia del CEMA e da una decina di maestri, abbiamo organizzato tre giornate di attività, formazione e giochi; un mini progetto di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sull’idea di condivisione degli spazi comuni.
Queste tre giornate sono state la conclusione del nostro progetto di riqualificazione dello struttura scolastica destinata alla scuola dell’infanzia. Durante gli ultimi quattro mesi, insieme ai vari lavori e impegni ordinari, abbiamo realizzato un murales lungo le mura di cinta del cortile della scuola. È stato un lavoro impegnativo che ha messo a dura prova le nostre capacità creative e artistiche, considerando che nessuna di noi può vantarsi di un trascorso professionale nell’ambito della pittura e del disegno per bambini. Sappiamo ormai che una delle caratteristiche del nostro essere qui è inventarsi e reinventarsi continuamente cacciando fuori, da chissà dove, capacità e determinazione -la parte più divertente è scoprire che, a dispetto di ogni pronostico, qualcosa esce fuori e quasi sempre è un qualcosa che sa di buono.
Abbiamo quindi deciso di concludere questo lavoro tentando di coinvolgere tutta la comunità scolastica, approfittando, grazie al suggerimento della direttrice, di un evento in programma, “la settimana culturale”, che coinvolge tutte le scuole dell’Angola. Tale evento consiste in una settimana -quest’anno dal 21 al 25 ottobre- nella quale gli studenti presentano un lavoro di riflessione riguardo tematiche proposte di rilevanza sociale, attraverso manifestazioni artistiche o più prettamente accademiche.
Per i bimbi della scuola dell’infanzia abbiamo pensato a un “progettino”, Sporchiamoci le mani, articolato in tre attività:
– Una passeggiata. Abbiamo fatto una camminata per le strade del quartiere e nei pressi della scuola, accompagnando i professori e i bambini divisi in piccoli gruppi. Rientrati a scuola abbiamo invitato i bimbi a disegnare tutto ciò che li aveva colpiti, un qualcosa di bello e un qualcosa di brutto. Infine abbiamo osservato i disegni e ci siamo concentrati sull’ingente presenza dei rifiuti abbandonati in strada.
Il tema dell’abbandono dei rifiuti è un problema molto importante per quanto riguarda l’igiene e la cura delle strade della città di Luena. È un problema che tocca quotidianamente la vita delle persone e dei bambini che in generale giocano e passano molto tempo fuori casa. Camminare per le stradine interne della città molto spesso comporta l’essere immersi in una nube di fumo tossico dovuto all’incendio dei rifiuti in prossimità. L’abitudine spesso porta a diventare ciechi rispetto ad alcune necessità pubbliche di carattere igienico-sanitario, mentre dare spazio allo sguardo dei bambini può significare alimentare una speranza e una sensibilità nuova.
– Una piantina. Abbiamo decorato alcune latte vuote con la vernice del murales avanzata, abbiamo invitato i bambini a portare una piantina o un semino, quindi insieme, sempre divisi in piccoli gruppi, li abbiamo seminati e piantati all’interno delle latte colorate. È stata una giornata ricca di scherzi e rumore ma alla fine abbiamo collezionato un piccolo vivaio colorato.
Questo è stato il nostro tentativo di sensibilizzare i bambini alla tematica del riciclo e di riflettere sul problema della desertificazione che preoccupa tutta la regione del Moxico, storicamente considerato il polmone verde dell’Angola. Piantare un semino, prendersi cura di una piantina sono gesti volti al futuro, come quello di prendersi cura dei bambini e della loro prima educazione.
– Una manina. Per concludere il nostro murales abbiamo invitato tutti i bambini, tutti i maestri e tutto il personale scolastico ad apporre l’impronta della propria mano, dipinta di vernice, per decorare le fronde degli alberi lasciati volutamente spogli su un lato del muro di cinta.
È vero, noi abbiamo riqualificato il cortile ma questo spazio è e rimane loro. Per questo abbiamo pensato di renderlo più loro coinvolgendoli direttamente nella sua creativa decorazione. L’attività è stato un espediente, quindi, per riflettere sull’importanza e sulla cura degli spazi condivisi, come dovere e piacere personale e collettivo. La mia manina sulla parete della mia scuola ricorda che questo spazio è anche il mio e che uno spazio condiviso è uno spazio da custodire.
Siamo grate per i sorrisi e l’impegno dei bambini, come per la disponibilità, la cooperazione, le risate e l’entusiasmo, con i quali i maestri e i collaboratori hanno risposto alle nostre proposte. È inutile dilungarsi su ulteriori riflessioni personali, l’essenziale possiede la bellezza della semplicità. A fine giornata, stanche e sporche, ci siamo guardate e sorridendo ci siamo risposte in silenzio: n’è valsa la pena.

Luena, 25 ottobre 2019

Benedetta e Raffaella

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