Diari di Viaggio

Il Ritorno – Luciano, Volontario SCU in Argentina

Written by francesca

“Il ritorno dopo quasi un anno di servizio civile in un paese molto lontano da casa come l’Argentina è un’esperienza che non può lasciare indifferenti.
C’è chi lo aspetta con ansia e chi invece vorrebbe non arrivasse mai; chi inizia a prepararsi mentalmente mesi prima e chi si ritrova a poche ore dalla partenza completamente impreparato. Poi ci sono le persone come me, che a distanza di 2-3 giorni non hanno ancora realizzato di essere tornati in Italia.
In tutti questi casi non conta quanto, come e in che maniera tu sia pronto ad accoglierla: la fine dell’esperienza arriva in qualunque caso, ineluttabile come il trascorrere del tempo. E per me, purtroppo, è già arrivata.
I mesi sono volati via più veloci del vento patagonico che ci ha accompagnato quasi ogni giorno. All’inizio Pedro Luro ci sembrava un paesino uscito da una macchina del tempo: campi, mucche e cavalli in ogni angolo, strade senza asfalto, bambini che giocavano per strada a piedi nudi.
Alcuni di noi nemmeno parlavano lo spagnolo, sembrava assurdo poter ambientarsi in un luogo così lontano dal caos cittadino a cui sono abituato.
E invece gli eventi hanno seguito il loro corso del tutto naturalmente. Abbiamo preso confidenza col luogo, conosciuto molte persone, trovato posti dove svolgere le nostre attività, stare coi bambini, viaggiato e tanto altro…
Tutto ciò che ho vissuto fino a poche ore fa adesso è diventato un flusso di immagini nella mia mente, così vivo, così intenso che sembra possa ancora toccarlo. 
La quotidianità fatta di urla allegre e sorrisi spensierati dei bambini della scuola, le passeggiate in bicicletta ammirando i favolosi colori del tramonto nei campi della Patagonia, i saluti cordiali scambiati con le persone che incrociano il mio cammino, l’abbraccio degli amici, l’affetto dei cani randagi che col tempo sono diventati miei compagni di viaggio….
Lo scorrere del tempo fa sì che tutte queste cose adesso siano solo bei ricordi, d’ora in avanti per sempre irraggiungibili ma del tutto reali e veri. Il mio cuore continuerà a nutrirsi di essi per sempre.     
 
Mi ci vorrà tempo per capire che segno ha lasciato questo anno di volontariato dentro me, in che maniera mi ha cambiato come persona, ma torno in Italia con la sensazione di essermi “arricchito” tanto.
Il bello è che non è nemmeno questo ciò che mi interessa di più. Il mio pensiero va soprattutto alle persone e ai bambini e le bambine che ho conosciuto e con cui ho condiviso il tempo.
La sensazione più bella che ho tornando a casa è la speranza che il loro ricordo di noi volontari avrà un impatto positivo sulle loro vite.
Se così sarà, non mi è dato a sapersi. Però averci tentato mi appaga di tutto il resto.
Grazie!

Luciano”

*In memoria della piccola Lucrecia, che tu possa illuminare da lassù le vite dei tuoi i fratellini, sorelline e cugini.

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