La 68ma Commissione Annuale sulla Condizione delle Donne (CSW68), il più grande incontro annuale delle Nazioni Unite sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne, si sta svolgendo a New York dall’11 al 22 marzo 2024. Il tema principale di quest’anno è: “Accelerare il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze affrontando la povertà, rafforzando le istituzioni e finanziando con una prospettiva di genere”.
In questi giorni, 6 membri del VIDES Internazionale sono presenti a tale importante evento: quattro del VIDES Canada, uno del VIDES USA e suor Annecie Audate, direttrice del VIDES Internazionale.
Durante la CSW68, il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rilevato come negli ultimi anni il mondo sia stato colpito dagli effetti combinati della pandemia causata dal Covid19 e delle tensioni geopolitiche e della guerra, che hanno causato livelli insostenibili del debito dei Paesi e l’aumento vertiginoso del costo della vita. Tutto questo – unito all’’intensificazione del cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e al degrado ambientale – ha spinto sempre più persone verso la soglia di povertà e ha creato profonde disuguaglianze.
In tale situazione di emergenza economica e sociale, le donne continuano ad avere tassi di povertà più elevati rispetto agli uomini. Se non viene invertita questa tendenza, si prevede che il divario di povertà di genere persisterà fino alla metà del secolo. La crisi alimentare ed energetica colpisce attualmente le donne in modo sproporzionato, con un divario di 2,4 punti percentuali tra le donne e gli uomini a livello globale.
Il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità hanno, inoltre, un impatto significativo sulle donne e sulle ragazze, in particolare su quelle che vivono in famiglie povere o in comunità rurali più dipendenti dalle risorse naturali per cibo, acqua e carburante. Si teme che si potrebbe arrivare fino a 158,3 milioni di nuove donne e ragazze cadute in povertà entro il 2030.
Il mondo in questo momento è a un bivio cruciale per l’uguaglianza di genere. A livello globale il 10,3% delle donne vive oggi in estrema povertà e i progressi verso l’eliminazione della povertà dovrebbero essere 26 volte più rapidi di quanto lo siano ora per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti entro il 2030.
Le soluzioni per porre fine alla povertà delle donne sono ampiamente conosciute. In primis, bisognerebbe investire in politiche e programmi che affrontino le disuguaglianze di genere e incentivino l’azione e la leadership delle donne. Tali investimenti produrrebbero enormi risultati:
• oltre 100 milioni di donne e ragazze potrebbero uscire dalla povertà se i governi dessero priorità all’istruzione e alla pianificazione familiare, a salari equi e all’ampliamento dei benefici sociali;
• quasi 300 milioni di posti di lavoro potrebbero essere creati entro il 2035 grazie agli investimenti nei servizi di assistenza;
• il prodotto interno lordo (PIL) pro capite potrebbe aumentare del 20% in tutte le regioni.
Al CSW68, governi, organizzazioni della società civile, esperti e attivisti di tutto il mondo sono in questi giorni riuniti per concordare azioni e investimenti che possano porre fine alla povertà delle donne e promuovere l’uguaglianza di genere.
Nel corso delle tavole rotonde i rappresentanti dei governi sono stati invitati ad esaminare questioni quali:
• la mobilitazione di fondi per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze;
• politiche e strategie finalizzate a porre fine alla povertà tra le donne e le ragazze,
• legislazione, regolamenti, programmi e strategie recentemente adottati che si siano rivelati efficaci nel mobilitare finanziamenti per investimenti nella lotta alla povertà delle donne e ragazze;
• promozione del lavoro dignitoso e rafforzamento della protezione sociale e delle infrastrutture e dei servizi sociali.
I ministri hanno condiviso buone prassi efficaci per ampliare il margine di manovra di bilancio per combattere la povertà, rafforzare le istituzioni pubbliche in termini di responsabilità, garantire la partecipazione piena, equa ed effettiva delle donne, migliorare la qualità e la disponibilità dei dati sulla povertà multidimensionale e promuovere l’adozione di nuove strategie di sviluppo per costruire economie e società sostenibili.
Il VIDES Internazionale, in linea con il tema prioritario 68ma sessione della Commissione sullo status delle donne, promuove il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze, attraverso l’implementazione di progetti di cooperazione allo sviluppo. Tra i numerosi progetti portati avanti in questo ambito, di particolare rilevanza sono il progetto multicongregazionale “Un osservatorio multicongregazionale per promuovere i diritti delle ragazze in 6 paesi nel post-pandemia: uno sforzo congiunto per colmare il divario digitale e garantire la salute mentale delle ragazze” finanziato da Misean Cara ed il progetto “Keeping Families Together” finanziato dalla fondazione GHR.
Il primo progetto menzionato rappresenta la seconda fase di un processo iniziato nel 2021 nell’ambito di un’iniziativa di collaborazione multicongregazionale. Insieme alle Suore del Buon Pastore, alle Suore Comboniane e alle Suore di Nostra Signora delle Missioni, che da sempre lavorano per la protezione e la promozione dei diritti delle bambine e delle donne nei paesi più vulnerabili, si è deciso di intraprendere una ricerca per studiare l’impatto della pandemia sulle condizioni di vita generali e sui diritti delle bambine e ragazze in India, Nepal, Kenya, Sud Sudan, Ecuador e Perù. I risultati della ricerca sono stati riportati nel rapporto “How are the Girls? A study on the Rights of Girls during the Covid-19 Pandemic in six countries“, presentato il 7 Dicembre 2022 a Roma. I risultati emersi sono stati fondamentali nel guidare le quattro congregazioni nel promuovere questa seconda fase di progetto, che mira ad intervenire sul divario digitale di genere e sulla tutela e protezione della salute mentale tra le ragazze e bambine più vulnerabili.
Le bambine che vivono in contesti fragili hanno quasi 8 volte più probabilità di vivere in condizioni di estrema povertà, oltre ad essere vittime di discriminazioni sistemiche. Pertanto, esse sono maggiormente esposte all’abbandono da parte dei genitori e a situazioni di violenza all’interno degli orfanotrofi. Il progetto “Keeping Families Together” ha contributo a fornire linee guida e un supporto concreto alle Missioni delle Suore Salesiane, in India e in Kenya, nel loro sforzo di promuovere la reintegrazione delle bambine residenti nelle Children Homes nelle loro famiglie di origine o in forme di accoglienza alternativa, che assicurino un ambiente sicuro, amorevole e stimolante, promuovendo un miglioramento delle condizioni di vita delle bambine.
Alla luce di questi progetti di sviluppo del VIDES Internazionale per promuovere il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze, sr Annecie Audate da New York afferma: “Ci auguriamo davvero che, dopo queste due settimane di condivisione e riflessioni, i governi trovino delle strategie efficaci e concrete per contrastare la povertà e la disuguaglianza di genere in ogni nazione”.