Diari di Viaggio

Félicité (VIDES Francia) racconta la sua esperienza in Gabon, Oyem

Abbiamo domandato a Félicité Boum di condividere con noi la sua esperienza di volontariato nel centro Marie Dominique delle Fma ad Oyem (Gabon). La volontaria del VIDES Francia, ha decido di dedicare, secondo la metodologia del VIDES Internazionale, un anno di servzio per i giovani.
Fin dal suo arrivo, Félicité, ha cercato di interagire in maniera positiva e amorevole con questa nuovo ambiente per lei, di condividere la sua vita con il sorriso che la contraddistingue, con le giovani del centro.

Ad Oyem mi occupo essenzialmente di 14 ragazze che vivono nell’istituto “Marie Dominique” tenuto dalle Suore Salesiane di Don Bosco.
Hanno un’età compresa trai 10 e i 22 anni e frequentano le classi che vanno dal CE 2 alla Terminale.
Arrivando in Gabon credevo, un pò ingenuamente, che le ragazze con le quali avrei lavorato sarebbero state docili e disposte all’ascolto!
IO immaginavo veramente di passare un anno piacevole senza scontro alcuno con loro (ride).
E questo non è stato il caso! Devo anche riconoscere che è stato meglio così.
La maggior parte di loro è adolescente o pre-adolescente, e hanno gli stessi dubbi, paure, domande, rabbia, ingiustizie e delusioni di tutti gli altri adolescenti del mondo.
Quattro di loro provengono da famiglie molto povere e ciascuna, indipendentemente dal suo status sociale, ha un carattere molto marcato!
La coesione del gruppo è palpabile ma resta fragile evidentemente anche a causa delle grandi differenze di età e delle forti personalità.
Nel quotidiano io tento di accompagnare le ragazze, le “mie ragazze” verso un cammino di costruzione personale basato sulla formazione dei tre saperi (vivere, essere e fare) e su lunghe introspezioni attraverso le quali imparo a conoscerle e provo a dare i consigli di una sorella maggiore.
Solamente qualcuna è profondamente segnata dalla sua educazione, dalle sue esperienze diverse, talvolta tristi e drammatiche. Il cammino di conversione che percorrono è difficile.
Tuttavia attraverso la preghiera e l’affidamento delle nostre vite nelle mani di Dio, che ciascuna di noi cresce tanto umanamente quanto spiritualmente.
Don Bosco diceva “educare è credere, amare, sperare”: credere nelle loro competenze, nei loro talenti, e nei loro doni infiniti; amare il loro essere accettandole per quelle che sono; sperare che vivano della pedagogia salesiana e che divengano donne forti, costruttrici della società di domani.

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