Vita associativa

EDUCARE AL DIALOGO INTERCULTURALE

Il VIDES Internazionale, rappresentato da sr. Mara Borsi, membro del consiglio di amministrazione, ha partecipato alla presentazione del documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica: Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà dell’amore (Roma, Sala Stampa della Santa sede, 19.12.2013).
Un documento diretto agli operatori della scuola e delle Università cattoliche, ma particolarmente stimolante anche per il VIDES Internazionale da sempre impegnato nell’educazione interculturale.
«Il testo, ha spiegato il cardinale Zeno Grocholewski, frutto di un lungo lavoro di ascolto e di consultazione, presenta un aspetto sempre più rilevante nelle scuole, quello dell’educazione al dialogo interculturale.
Oggi il fenomeno delle migrazioni ha globalizzato la realtà del multiculturalismo e della multireligiosità, con la conseguente necessità di una adeguata educazione interculturale».
In tale contesto la scuola cattolica e quanti hanno a cuore l’educazione della persona per la costruzione di una società pacifica e solidale sono invitati dal documento a fornire alle nuove generazioni gli elementi necessari per sviluppare una visione interculturale del vivere insieme.
L’obiettivo finale dell’educazione al dialogo interculturale, come afferma il sottotitolo del documento, è la costruzione di una civiltà dell’amore. Tale civiltà per i cristiani non è vaga solidarietà, ma esprime la carità di Cristo.
I cinque sintetici capitoli attraverso i quali si sviluppa il testo trattano i seguenti temi: Il contesto dentro il quale si pone la sfida della multiculturalità; i diversi approcci al pluralismo delle culture; i fondamenti dell’intercultura; l’educazione cattolica nella prospettiva del dialogo interculturale; il contributo della scuola cattolica.
Al cuore del documento sta il dialogo, non facile ma possibile, inteso come confronto tra la fede e le diverse forme di ateismo e concezioni umanistiche non religiose, dialogo realizzabile quando lo scopo è la ricerca di ciò che favorisce lo sviluppo integrale della persona. Ancor più, afferma il documento, è possibile il dialogo interreligioso come rapporto costruttivo con chi è di altra religione, come approfondimento di reciproca conoscenza, come testimonianza vicendevole, come rispetto, come ricerca del patrimonio dei valori etici comuni presenti nelle diverse tradizioni religiose in vista del bene comune.
La scelta della via del dialogo rappresenta l’unica possibilità che consente di trasformare la problematicità del pluralismo culturale in risorsa per lo sviluppo di una civiltà umanamente più ricca.
La dimensione interculturale fa parte del patrimonio del cristianesimo, si manifesta nella storia come dialogo con il mondo, nella prospettiva non solo di riconoscere e valorizzare le differenze, ma di contribuire alla costruzione di una civiltà fondata sull’amore. Tutti apparteniamo all’unica famiglia umana e questa base comune fonda la possibilità di comunicare reciprocamente. Il fondamento antropologico dell’intercultura è dato dal riconoscimento della natura relazionale della persona umana, che non può vivere senza gli altri. Sul piano pedagogico la relazionalità diventa paradigma fondamentale, mezzo e fine per lo sviluppo dell’identità stessa della persona.
La dimensione interculturale perciò appartiene alla persona e contribuisce al suo pieno sviluppo, essa tuttavia non è scontata, c’è bisogno di una educazione che accompagni la persona ad alimentare tale dimensione lungo il corso della vita.
Siamo di fronte ad un documento stimolante e il VIDES si sente chiamato a raccogliere la sfida del tessere reti sociali che sanno, attraverso l’educazione al volontariato e con proposte diversificate, diffondere buone pratiche di educazione interculturale.

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