Diari di Viaggio

Federico: Essere Volontario in Argentina

Written by francesca

“Dopo due mesi che sono sbarcato in terra Argentina posso dire che l’esperienza sta superando le mie aspettative, mi sono ambientato e adattato da subito a questa cultura, dove il ritmo della vita scorre molto più lentamente rispetto all’Italia.
In questo lasso di tempo mi sono accorto che per dare il proprio contributo non bisogna essere persone specializzate in qualcosa, perché i volontari sono persone normalissime che hanno sì una particolarità ed una abilità, quella di mettersi in ascolto e di prendersi il tempo per condividere con altri meno fortunati un tratto del cammino.
Qua in Argentina sembra che gli Italiani siano ben visti da tutti, se parli per strada ci sarà sempre qualcuno che ti ferma e ti chiede: “Vos sos Tanos”? Ossia: “sei Italiano”? E dopo questa domanda puntualmente ti invitano ad un Asado, ossia la nostra grigliata di carne, che però per gli Argentini è come se ti invitassero a nozze!
Per non parlare della yerba mate, che si beve a qualsiasi ora della giornata ed è il modo migliore per scambiare due parole con le persone e ricevere consigli utili.
Ho trascorso moltissime giornate, soprattutto ora che sono iniziate le scuole, con i bambini di tutte le età e ceti sociali, proponendo giochi, racconti, attività e ascoltandoli cercando di capire di cosa avessero bisogno.
Molti di loro sono contenti di vederci, ci fanno tantissime domande perché ci vedono parlare in un’altra lingua che loro non capiscono e ci abbracciano sempre, per renderli felici basta veramente meno di quello che mi aspettavo.
Per ora questa esperienza di volontariato non smette mai di sorprendere, mostrando anche i suoi lati di forza e di debolezza. Stiamo condividendo risate, lavoro ed escursioni con paesaggi da cartolina, come nel caso di Ruca Choroi e la sua comunità Mapuche; e non parlo solo della scuola in cui passiamo la maggior parte del tempo, ma anche nei vari “barrios” (quartieri) che frequentiamo nelle attività pomeridiane, in cui ho già collezionato una ventina di disegni da parte di bambini, se continua così dovrò comprarmi sicuramente un’altra valigia solo per mettere dentro questi piccoli ricordi che mi riporteró in Italia!”

Federico

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